Opera kids X Edizione - Carmensita

Lunedì 11 marzo 2019, ore 9.15
Martedì 12 marzo 2019, ore 9.15
Mercoledì 13 marzo 2019, ore 9.15
Giovedì 14 marzo 2019, ore 9.15
Fascia di età: 4 e 5 anni

Opera kids X Edizione
CARMENSITA

Liberamente tratto da Carmen di Georges Bizet
Produzione Opera Education AsLiCo

CARTA DI IDENTITÀ del PROGETTO PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA e PRIMARIA

Un format partecipativo in equilibrio fra opera e teatro rivolto ai bambini dai 4 agli 8 anni, in cui il giovane pubblico è invitato a cantare ed interagire con oggetti costruiti grazie a un percorso di canto e gioco in classe, grazie ai materiali didattici e alla preparazione rivolta agli educatori.

COSA

  • Incontro di formazione rivolto agli educatori delle scuole dell’infanzia e primarie sulle tecniche di insegnamento delle arie e su altri spunti di gioco e didattica per la preparazione dei bambini all’esperienza teatrale (In Teatro – un mese circa prima dello spettacolo- dalle ore 16.30 alle ore 18.30 La data verrà comunicata al momento dell’avvenuta iscrizione)
  • Nello spettacolo CARMENSITA una cantante,un attore, dei bizzarri burattini e un pianoforte raccontano la creatività di Bizet e il suo viaggio per terminare la sua Carmen
  • Dispensa con letture, giochi e ascolti consigliati per gli educatori (1 ciascuno)
  • Libro - gioco per i bambini dove tagliare, scoprire, imparare (1 ciascuno per lavorare in classe e giocare a casa)


INFO e ISCRIZIONI

Le iscrizioni andranno inviate entro VENERDI’ 30 novembre 2018 e verranno registrate in ordine di arrivo. (Si prega di verificare direttamente con l’ufficio teatrale l’avvenuta ricezione della suddetta scheda).
Preghiamo voler segnalare la presenza di portatori di handicap (specificando se occorre trasporto speciale). Tutte le scuole inserite verranno contattate telefonicamente da parte del teatro per la conferma della data e del relativo orario del trasporto .
Tutti gli spettacoli sono a numero chiuso, le prenotazioni obbligatorie si accetteranno fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Biglietto Euro 5,00 comprensivo di trasporto per le scuole lontane dal Teatro.
Pagamento e ritiro biglietti presso INCARPI (Palazzo dei Pio)
Tel. 059649255 e-mail: incarpi@carpidiem.it
I biglietti dovranno essere pagati nella settimana precedente lo spettacolo SOLO dopo aver ricevuto conferma telefonica dell’avvenuta accettazione da parte del Ufficio Teatrale.
Info su programmazione e accettazione agli spettacoli 059/649227 referente sig.ra LUCIA MUNARI e-mail: teatro.comunale@carpidiem.it
Ufficio teatrale - P.zza Martiri, 72 dal lunedì al sabato 8-13, martedì e giovedì 15-18.

file .pdf Scheda iscrizione

SCHEDA DIDATTICA

Opera Kids si rivolge ai bimbi dai 4 agli 8 anni che frequentano la scuola dell’infanzia o quella primaria.
Accanto al percorso didattico realizzato con i maestri, AsLiCo crea uno spettacolo di teatro musicale con cantante, musicista ed attore, a cui i bambini partecipano attivamente, direttamente dal loro posto. I bambini si preparano ad assistere allo spettacolo grazie ad un libro-gioco realizzato ad hoc sull’opera scelta, dove disegnando e ritagliando possono apprendere sia la storia che le principali tematiche dell’opera. Con la guida al canto sul sito opera- kids.org ed un workshop in classe, imparano inoltre alcune arie dell’opera che canteranno dalla platea insieme agli artisti durante lo spettacolo.
Nella scrittura drammaturgica abbiamo recuperato alcune caratteristiche della novella di Mérimée: Carmen è l’unico personaggio femminile, non ha bisogno di Micaela, l’antagonista positiva inventata dai librettisti dell’opera, in quanto lei stessa incarna quel principio di purezza, tipico degli animali e dei bambini, quella genuinità che permette al bambino di urlare in mezzo alla folla “Il Re è nudo!”. Carmen è come i monelli del I atto che giocano a fare le guardie, quasi schernendo i soldati. Carmen, come i monelli, gioca, inscena, ma soprattutto trasgredisce le regole per mettere alla prova gli adulti che le stabiliscono. Per questo Carmen nella nostra scrittura diventa Carmensita, una Carmen bambina che si muove in un mondo di adulti dimentichi del proprio sé fanciullo.
Carmen, o Carmensita, può apparire dunque come un personaggio estremamente contemporaneo, un’eroina emancipata che non ha bisogno del principe azzurro per definirsi, ma è simile anche alle eroine delle tragedie greco-antiche, ribelli per natura. Carmen è il perpetuo e allarmante “Altro”, lo specchio del nostro “Io” che è obbligato a ri-definirsi messo a confronto con il diverso da sé.
Dal libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy abbiamo, invece, conservato i dialoghi comici tra gli zingari, di cui manca un precedente in Mérimée. Questi personaggi, capaci di regalare risate degne delle più brillanti farse di Fagiolino e Sadrone, sono la parte comica della storia. Il Remendado, lo stupido sfrontato, e Garcia il Guercio, il savio pignolo, sono innocui briganti che vivono spensierati sulle montagne all’aperto in pieno contatto con la natura. Sono loro, insieme a Carmensita, a condurre e accompagnare il canto dei monelli che diventa, nello spettacolo, il segnale di via libera per avvicinarsi a Carmen senza rischiare di essere visti dai soldati.
Don José rimane il personaggio del libretto, il soldato disciplinato, razionale e introverso. Don José è distante da tutto, solitario e per questo misterioso. Quali segreti può nascondere? E’ questo affascinante distacco che attira l’attenzione della bizzosa Carmen. Ma l’amore tra i due è un amore impossibile che porta il soldato a fare esperienza di sentimenti ed emozioni travolgenti: gelosia, rabbia, furore, collera, accanimento. Escamillo diventa, nella nostra scrittura, il vanitosissimo matador che si auto-celebra tirandosi addosso fiori e coriandoli. Di carattere superficiale, incapace di sentimenti ed emozioni profondi, crede di poter conquistare tutti con un solo sguardo. Ma non è lui che attira lo sguardo di Carmen, bensì il toro Ferdinando. Diverso dagli altri tori, Ferdinando, non sbuffa dal naso, non strascica lo zoccolo sul terreno e non carica a testa bassa. A lui piacciono i fiori e preferisce rimanere lontano dalle arene. Come Carmen anche lui è diverso da quello che gli altri si aspettano.
Lo spettacolo vuole presentarsi come un’occasione per un’educazione ai sentimenti, una palestra delle emozioni attraverso l’affascinante gioco del teatro. Una forte struttura coreografica tanto delle  danze che delle azioni in scena, costituirà il nucleo fondamentale del lavoro insieme alla ricerca di
una comicità eccentrica che occhieggia alla migliore tradizione del teatro comico. Grazie alla vivacità del suo divenire e all’ambientazione intrigante e misteriosa, lo spettacolo vuole affascinare i più piccoli e coinvolgere allo stesso tempo il pubblico dei grandi, restituendo sulla scena l’in-canto di Carmen.

SCHEDA ARTISTICA

CARMENSITA. Chanson gitane
Drammaturgia musicale Federica Falasconi
Drammaturgia Luana Gramegna e Simone Faloppa
Carmensita, Annapaola Pinna
Bizet, DonJosé, Escamillo Dario Muratore
Maestro al pianoforte Alberto Maggiolo

Regia Giacomo Ferraù, Giulia Viana e Luana Gramegna
Scene e costumi Francesco Givone
Realizzazione costumi burattini Alessia Castellano in collaborazione con Zaches Teatro ed Ecodifondo
Realizzazione scene e costumi Cantieri del Teatro, Como
Illustrazioni e grafica Francesco Givone

L’opera che Bizet presentò nel 1875 trasgredì i tratti dell’opéra-comique che tanto piacevano ai suoi fruitori: il sentimentalismo, le trame prive di ambiguità morale, i personaggi edificanti e il lieto fine. Fattori, ad uno sguardo più approfondito, molto simili a quelli che si riscontrano in tanti film di animazione della Disney, versioni edulcorate di fiabe classiche che ben poco conservano della loro natura iniziale, spesso molto cruda e violenta.
In quest’ottica, dunque, a nostro parere, la storia di Carmen non si distanzia dalle tante storie raccontate nelle fiabe classiche e contiene in aggiunta tutte quelle funzioni di cui Vladimir Propp parla nel suo celebre saggio Morfologia della fiaba. Inoltre, sappiamo che la fiaba non pretende di descrivere il mondo così com'è, né dà consigli sul da farsi. La fiaba radica la sua forza nel valore metaforico di ciò che racconta e non nel suggerire il modo corretto di comportarsi. Da questo punto di vista la fiaba non si rivolge ad una fascia di età in particolare, ma permette un'esperienza trasversale di valore artistico e formativo. Siamo partiti da queste considerazioni per costruire un’idea di regia che valorizzi l’aspetto musicale dell’opera e che recuperi al contempo il senso del fiabesco.
Ci troviamo nella stanza della musica del compositore George Bizet, un interno borghese francese, della seconda metà dell’Ottocento. Il famoso compositore è alle prese con la scrittura di una nuova opera. Nella stanza, un pianoforte da studio sulla sinistra, di taglio; al centro una grande libreria rabberciata e stracolma di libri e spartiti impolverati. Ed è proprio questo deposito di libri che contiene un tesoro inestimabile: il teatrino dai tanti sportelli da cui si affacciano o da cui a volte erompono cantando, ballando e recitando, pupazzi, burattini, ombre cinesi e attori in maschera, tutti personaggi della storia di Carmen. E’ questa la porta di accesso, o meglio il passaggio attraverso il quale Bizet raggiunge il mondo magico della storia di
Carmen: rimane come stregato nell’annusare una rosa trovata in un impolverato libro rosso caduto dalla libreria.
Attraverso ombre cinesi, buffi pupazzi colorati, luci suggestive e giochi di metamorfismo viene messa in scena, in modo evocativo e mai troppo esplicito, la storia di Carmen ridotta ma non censurata, nella convinzione che edulcorare è come credere che il bambino non sia in grado, anche se accuratamente guidato, di riconoscere e comprendere emozioni e sentimenti che comunque gli appartengono.