JOHN GABRIEL BORKMAN

Gabriele Lavia - foto Filippo Milani

  18-19-20 dicembre, ore 21
Turni A-B-C e small

di Henrik Ibsen
versione italiana Danilo Macrì
con Gabriele Lavia, Laura Marinoni, Federica Di Martino
scena e costumi Guido Fiorato
musiche Andrea Nicolini
luci Marco D’Andrea

regia Marco Sciaccaluga


Questo dramma appartiene alla maturità di Henrik Ibsen, fu infatti scritto nel 1896 ed è il suo penultimo lavoro. Si tratta di un capolavoro assoluto, non meno dei più noti Casa di bambola o Anitra selvatica.
John Gabriel Borkman è un self made man: per lui conta la carriera, a tutti i costi. Condannato al carcere per i suoi affari poco chiari, Borkman è tornato libero ma si chiude in casa, in attesa di una “grande occasione”. Piero Gobetti descrisse il teatro di Ibsen come «l’itinerario dell’eroe in cerca del suo ambiente»: e qui l’ambiente è condiviso da due sorelle, entrambe presenti nella vita dell’uomo. La moglie, in un matrimonio freddo, aspro e irrisolto; e il primo amore cui Borkman ha rinunciato per interesse. È uno scontro fra femminile e maschile, è un abisso. John Gabriel Borkman ha attratto i maggiori registi al mondo: è un’opera complessa, austera, inquieta, e di raffinata bellezza per quei ritratti umani, per i dialoghi che possono essere attualissimi e al tempo stesso eterni.