Cenni storici

Il Teatro Comunale di Carpi - uno dei più importanti teatri storici dell’Emilia-Romagna - aprì i battenti all’indomani della proclamazione del Regno d’Italia, l’11 agosto 1861.

Posto tra il rinascimentale Palazzo dei Pio ed il tardosettecentesco Palazzo Scacchetti, sede da più di un secolo del Comune di Carpi, si affaccia sulla gigantesca Piazza dei Martiri, che ha giustamente reso famosa la città.
Il Comunale è l'erede diretto del Teatro Vecchio progettato nel 1639 dall'architetto e scenografo ducale Gaspare Vigarani, quasi completamente ligneo, collocato all'interno di Palazzo dei Pio nella Sala detta della “Spelta” dalle sue antiche funzioni di deposito granaglie.
I palchettisti del Teatro Vecchio costituirono nel 1848 una società per poter raggiungere la somma, che il governo centrale si era rifiutato più volte di concedere, necessaria alla costruzione di un nuovo teatro. La Società, che con rogito del 1856 si era impegnata ad assumersi l’onere delle spese, incaricò Claudio Rossi, professore della scuola di disegno, esponente con Cesare Costa della corrente neoclassica modenese. Rossi presentò due progetti e la commissione scelse quello più "tradizionale ", in linea col teatro-tempio, tipico dei primi dell'ottocento. Nel marzo 1857 si diede avvio ai lavori che terminarono quattro anni dopo con l’inaugurazione dell’11 agosto 1861: in scena "Il Rigoletto" di Giuseppe Verdi.
Un pronao aggettante su gradini di pietra, poggiato su quattro colonne doriche e coronato da un ampio timpano, caratterizza fortemente la facciata del nuovo teatro.
Sopra di esso, in corrispondenza della cavea, più arretrato, si alza un "sottofrontone" con un finestrone semicircolare decorato in rilievo dalle figure allegoriche della Musica e dell’Arte Drammatica.
Nel 1860, divenuti insostenibili i costi di realizzazione, la Società cedette i diritti all’Amministrazione Comunale che ne acquisì la proprietà anche se l’impegno della Società di palchettisti fu ugualmente ricordato nella facciata, dove si legge "Societas erexit MDCCCLVIII".
Un giardino nel retro del teatro e due cancellate laterali che uniscono otto busti di personaggi carpigiani famosi delimitano lo spazio teatrale e ne esaltano il ruolo nello spazio cittadino. Dall’atrio interno, di forma ellittica e decorato con stucchi dorati, si accede ai servizi di biglietteria, guardaroba, bar e alla sala dello spettacolo.
Dopo l’elettrificazione del 1898-99, un primo restauro fu eseguito nel 1939 e nel 1978-1981 il Comune curò un importante progetto di ristrutturazione e consolidamento. Nel 2003-04 le sedute della loggia e dell'arena superiore furono trasformate in posti numerati. L’ultimo grande restauro si è avuto nel 2013, in seguito al sisma di maggio 2012.

Il Comunale è un punto nevralgico della città. Dalla sua fondazione ad oggi è stato sempre gestito direttamente dal Comune ed ha visto esibirsi sul suo palcoscenico attori di prosa di risonanza internazionale ( Eleonora Duse, Cesco Baseggio, Ermete Novelli e ancora, in tempi più recenti, Umberto Orsini, Gabriele Lavia, Franco Branciaroli, Mariangela Melato, Alessandro Gassmann, Alessandro Preziosi), cantanti lirici affermati (Beniamino Gigli, Francesco Tamagno, Gino Bechi, Luciano Pavarotti... ), orchestre e musicisti prestigiosi, compagnie di danza di alto profilo sia nazionale che internazionale.
Da sempre produce un cartellone annuale di qualità, che spazia dalla prosa classica e contemporanea, alla danza, dal teatro civile al musical e al cabaret, dalle sinfonie classiche d’autore alla lirica e al gospel, a cui si aggiungono frequenti programmazioni didattiche e sperimentali.
Dal 2004, oltre alla costante programmazione di spettacoli mattutini rivolti ai giovani delle scuole inferiori e superiori, è attivo un laboratorio teatrale (“Fare Teatro”, da cui è nato, nel 2011, il gruppo “Cantiere dell’anima”), che dà ad adolescenti e ragazzi la possibilità di apprendere le principali tecniche teatrali ed esibirsi in numerosi eventi.