IL SEGRETO DI BARBABLU’

TEATRO SCUOLA 

IL SEGRETO DI BARBABLU’

 Mercoledì 14 gennaio 2026, ore 9.00 e ore 10.30

Fascia d’età: 6 – 10 anni
Durata: 50 minuti
Tecnica utilizzata: teatro d’attore, ombre, musica ed effetti sonori, body percussion

 
 
spettacolo ispirato alla storia di Charles Perrault
Compagnia Teatro Perdavvero
con Marco Cantori, Diego Gavioli, Erio Lugli
scenografie Denis Riva
tecnica Enrico Barbieri, Erio Lugli
voce fuoricampo Flavia Rossi
una produzione Accademia Perduta Romagna Teatri
Barbablù è un signore molto ricco e abita in un castello fantastico. Barbablù vorrebbe sposare una delle due figlie della contessa, ma loro non lo vogliono in sposo, perché la sua barba è blu. Per convincere una delle due giovani a sposarlo, Barbablù le invita ad una bellissima festa nella sua reggia, insieme a tutti i loro amici: giocano, mangiano, ballano e si divertono moltissimo. Dopo la festa, Giovanna, la figlia più giovane della contessa, decide di sposare Barbablù, anche se la sua barba è tutta blu. Ma non è un po’ strano che la barba del Signor Barbablù sia blu?
 

Scheda didattica
Abbiamo scelto di lavorare su Barbablù perché volevamo raccontare una storia considerata di paura, permettendo però ai bambini di attraversarla grazie ad una messa in scena adatta a loro. Crediamo infatti che le canzoni suonate e cantate dal vivo, la comicità, i giochi teatrali, possano essere un ottimo modo per raccontare le vicende di Barbablù, rendendole più fruibili e stimolanti. Per quello che riguarda la riscrittura della storia, abbiamo preso spunto dalla lettura che ne fa Osvaldo Poli nell’articolo “La fiaba di Barbablù, un’interpretazione” (che trovate citato nelle fonti): nella sua interpretazione viene messa in risalto la necessità di Giovanna (che sposerà Barbablù) di conoscere la verità, come momento di crescita della giovane. Viene così superata l’interpretazione più superficiale di questa storia, che poneva l’accento sull’eccesso di curiosità di Giovanna (che vuole sapere cosa si nasconde dietro la porta della cantina) e sulla sua conseguente
punizione.

Tematiche principali
- L’ingenuità
- La superficialità e l’apparenza
- La consapevolezza
- L’astuzia
- Il superamento delle paure
- La libertà
Tecniche e linguaggi utilizzati
Teatro d’attore: interpretazione dei vari personaggi con cambi di voce e posture fisiche.
Musica e canzoni suonate dal vivo in scena: un musicista accompagna la favola con la
chitarra ed insieme all’attore danno vita a canzoni divertenti che completano e mediano
la narrazione.


Elementi scenografici: elementi scenografici curati artigianalmente, che si modificano
durante la narrazione, arricchendo la favola e rendendola più coinvolgente da un punto di
vista visivo.

Teatro d’ombre: giochi d’ombre che riprendono alcuni momenti della storia,
arricchendola e favorendone la fruibilità.

Elementi di body percussion: consiste nel far suonare diverse parti del proprio corpo
come se fossero delle percussioni.

Proposte di lavoro
1) Chiedere ai bambini di scrivere quali paure metterebbero dentro al loro “sacco delle paure”. Si può immaginare che ci sia un sacco comune a tutta la classe, oppure che ogni allievo abbia il suo sacco. Successivamente si possono disegnare le paure che sono state elencate.

2) Lo spettacolo inizia con una filastrocca che serve a far “scivolare via” la paura: Cara mia bella paura/ Tu che arrivi tutta buia/Che t’infili nel mio letto/E poi dentro
l’armadietto/Sì, è vero, fai spavento/E se il lampadario è spento/Me ne fai ancor di più/Che lo stomaco va su e giù/Batte forte il cuoricino/Che non sembro più un
bambino/Piango, urlo, scappo via/Ma poi penso: “Questa paura è la mia” /Così la prendo per la mano/E le dico: “Dai andiamo!”/Qualcosina è già cambiato/Non mi sento più agitato/Ma sì! Ecco! Son più grande/Un gigante...Senza gambe
Prendendo spunto da questa filastrocca, inventarne delle altre. Si può creare una filastrocca “della classe”, attraverso la ricerca di gruppo delle parole che fanno rima. Altrimenti si può dividere la classe in gruppi, facendo leggere la filastrocca a tutto il
gruppo, o in coro o dividendola in diverse parti.

3) Trasformare la filastrocca della paura in una canzone da cantare insieme, dandole prima un ritmo e poi una melodia.

 

  MODALITA' DI ISCRIZIONE 2026

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