Paolo Fresu & Omar Sosa feat. Jaques Morelenbaum
L'ALTRA MUSICA
Paolo Fresu tromba, flicorno
Omar Sosa pianoforte, tastiere
feat. Jaques Morelenbaum violoncello
Esistono formazioni in grado di cambiare, oggi, il modo di sentire la musica. Quando parliamo del duo composto da Paolo Fresu e Omar Sosa, per sentire non intendiamo soltanto il mero ascolto, ma una questione di cuore, anima, empatia. È ormai una delle formazioni più conosciute e amate, sia in Italia che all’estero, capace di creare ponti sonori e concettuali tra due mari e due continenti e di affinare, concerto dopo concerto, la propria proposta musicale. Proprio per dare un ulteriore segno di tale maturità artistica, a quasi quattro anni di distanza dal grande successo di “Alma”, il duo ha inciso “Eros” (Tǔk Music, distribuzione Ducale), concept-album dedicato al tema e alle sue declinazioni essenziali.
I due protagonisti dell'avventura hanno scelto di comporre brani originali motivati dal "sacro" totem emozionale che spinge la bellezza verso il divino. Un lavoro profondo e coerente arricchito con la nobile presenza di Jaques Morelenbaum, già presente in “Alma”, della cantante magrebina Natacha Atlas (la quale co-firma, per la parte dei testi in arabo, un brano del cd con il suo compagno e produttore Samy Bishai e "inventa" una luminosa versione araba di Teardrop dei Massive Attack) e corroborato in alcuni momenti dal quartetto d'archi Alborada, spesso compagno di avventure discografiche di Fresu.
Dall’Anima all’Eros con un passo che scava ancora più in profondità, con energia, poesia e la spiritualità che sempre accompagna il lavoro del duo. Fresu e Sosa danzano; danzano in modo sicuramente latino attorno al vincente mix di jazz, musica cubana, Africa e world music che sono riusciti a creare. E se Fresu è ormai quell'importante icona della musica contemporanea che tutti riconoscono è sorprendente un Sosa sempre più stimolante e con orizzonti spalancati. La struttura quasi polifonica e la cura estrema, a livello di suono, del nuovo disco, si rispecchiano in un live dai molteplici input, divertente, profondo e tecnicamente impeccabile.
Il duo sarà accompagnato in concerto dal celebre violoncellista brasiliano Jaques Morelenbaum, reso tra l’altro celebre dalla sua collaborazione con Caetano Veloso.
Inizia lo studio dello strumento all'età di 11 anni ma scopre il jazz nel 1980 ed inizia l'attività professionale nel 1982 registrando per la RAI sotto la guida del M° Bruno Tommaso e frequentando i Seminari di Siena jazz. Nel 1984 si diploma in tromba presso il Conservatorio di Cagliari e nello stesso anno vince i premi “RadioUno jazz”, “Musica jazz” e “RadioCorriere TV” come miglior talento del jazz italiano. Nel 1990 vince il premio “Top jazz” indetto dalla rivista Musica jazz come miglior musicista italiano, miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet) e miglior disco (premio “Arrigo Polillo” per il disco 'Live in Montpellier'), nel 1996 il premio come miglior musicista europeo attraverso una sua opera della Académie du jazz di Parigi ed il prestigioso “Django d’Or” come miglior musicista di jazz europeo e nell’anno 2000 la nomination come miglior musicista internazionale. Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali, ha suonato in ogni continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi 30 anni. Ha registrato oltre trecentocinquanta dischi di cui quasi un centinaio a proprio nome o in leadership ed altri con collaborazioni internazionali. Molte sue produzioni discografiche hanno ottenuto prestigiosi premi sia in Italia che all'estero. Nel 2010 ha aperto la sua etichetta discografica Tŭk Music. Dirige il Festival “Time in jazz” di Berchidda. Ha coordinato, inoltre, numerosi progetti multimediali collaborando con attori, danzatori, pittori, scultori, poeti, ecc. e scrivendo musiche per film, documentari, video o per il Balletto o il Teatro. Oggi è attivo con una miriade di progetti che lo vedono impegnato per oltre duecento concerti all’anno, pressoché in ogni parte del globo. Vive tra Parigi, Bologna e la Sardegna.
Pianista eccezionale, poliglotta musicale che unisce i continenti, Omar Sosa, tra l’utopia e la realtà, è un’allegoria dello scambio artistico universale. Omar Sosa esemplifica perfettamente lo spirito di Duke Ellington come creatore di una musica che trascende le categorie, testimoniata anche dai circa 20 album come leader: è un musicista planetario che meglio rientra nella world music, nella sua classificazione più ampia. La sua curiosità, uno spirito musicale generoso, una dedizione al gruppo come elemento fondamentale della creazione, e un’apertura a sonorità nuove e combinazioni insolite animano tutto ciò che Omar fa. La sua ricerca di libertà musicale trascende l’ortodossia e personifica la determinazione di Monk, nel non voler suonare mai la stessa cosa due volte. Sosa realizza un linguaggio jazz globale ma esaustivo, stilisticamente unico, che celebra la diversità delle anime della musica delle Americhe e oltre.
Omar coltiva sempre un’intima connessione con le sue radici afro-cubane, che rappresentano per lui una fonte musicale senza uguali. E attraverso il jazz mette insieme i Caraibi, l’America Latina e l’Africa in un espressione di libertà. Omar ha ricevuto 6 volte la nomination ai Grammy Awards.
Jaques Morelenbaum è attualmente tra i più importanti testimonial della musica brasiliana nel mondo. Ne sono conferma la miriade di collaborazioni con artisti di fama internazionale che può vantare la sua carriera e testimoniate da più di 600 dischi in cui risulta di volta in volta arrangiatore, produttore, compositore o violoncellista.
Nato a Rio de Janeiro, Brasile, ha partecipato come violoncellista alle produzioni musicali di Antonio Carlos Jobim, Caetano Veloso, Gal Costa, Gilberto Gil, Maria Bethania, Chico Buarque, Milton Nascimento, Sting, Ryuichi Sakamoto, Henri Salvador, Omar Sosa, Julieta Venegas, Mariza.
Ha composto e prodotto, con Antonio Pinto, la colonna sonora di Central do Brazil, di Walter Salles, in concorso per l'Oscar come miglior film straniero nel 1999. Nel 2001 in Hable con ella, film di Pedro Almodovar, ha eseguito con Caetano Veloso il brano Cucurucucu paloma.
Ha diretto le orchestre di Parigi, Londra, Roma, Madrid, Barcellona, New York, Miami, Buenos Aires, la OSBA, l'Orchestra Sinfonica di Bahia con Carlinhos Brown come solista e compositore, la Petrobras Symphonic Orchestra nella sua città natale, Rio de Janeiro e la Beiras Philharmonic Orchestra al Municipale Estadio de Aveiro, in Portogallo, arrangiando opere di Gilberto Gil, che ha accompagnato come solista. A partire dal 2009 ha suonato con Gilberto Gil nel progetto “String Concert”.
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