Sapiens
di Valentina Diana
regia Giuseppe Semeraro
Sabato 4 marzo ore 17
Fascia d’età: dai 6 anni
Durata: 55 min
Tecnica utilizzata: Teatro d'attore
con Dario Cadei, Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Francesca Randazzo, Giuseppe Semeraro
bande sonore e musiche Leone Marco Bartolo
consulenza coreografica Barbara Toma
disegno luci Davide Arsenio
consulenza teatro d’ombre Silvio Gioia
costumi Cristina Mileti, Francesca Randazzo
scenografie Dario Cadei, Francesca Randazzo
Sostegno alla produzione La Baracca - Testoni Ragazzi ATGTP Teatro Pirata
bande sonore e musiche Leone Marco Bartolo
consulenza coreografica Barbara Toma
disegno luci Davide Arsenio
consulenza teatro d’ombre Silvio Gioia
costumi Cristina Mileti, Francesca Randazzo
scenografie Dario Cadei, Francesca Randazzo
Sostegno alla produzione La Baracca - Testoni Ragazzi ATGTP Teatro Pirata
Produzione Principio Attivo Teatro
…Ma allora, visto che il perseguimento della crescita ad ogni costo mette gli eredi della fratria tra Neandertal e Sapiens, cioè noi, sull’orlo del fallimento ecologico e demografico, non sarà arrivato il momento di ispirarsi a quei lontani antenati che sono sopravvissuti senza crescita ne distruzione per centinaia di migliaia di anni?...
Mio caro Neandertal di Silvana Condemi e François Savatier
Mio caro Neandertal di Silvana Condemi e François Savatier
SINOSSI
Lo spettacolo racconta a un pubblico di bambini e ragazzi l'incontro-scontro tra due specie di ominidi che hanno condiviso l’esistenza in Europa per migliaia di anni, Sapiens e Neanderthal. Fino a poco tempo fa si riteneva che l'arrivo dei Sapiens, avesse soppiantato la specie, ma sembra che le cose siano andate diversamente. Nuove scoperte dimostrato che i due gruppi hanno vissuto fianco a fianco nel sud dell’Europa. I Neanderthal non erano proprio come i Sapiens, avevano caratteristiche genetiche diverse. Abbiamo deciso di immaginare che queste caratteristiche li rendessero meno competitivi sul piano evolutivo ma conferissero loro una particolare sensibilità nei confronti degli aspetti più sottili della natura. Li abbiamo dunque immaginati meno abili, meno aggressivi, in contrasto con l’efficienza e la capacità organizzativa dei Sapiens. L’idea è quella di immaginare intorno ai Sapiens una visione che rispecchi gli aspetti più cinici e vincenti della società contemporanea, il Neanderthal incarnerà gli aspetti più disinteressati e poetici. Sul piano della ricerca storica, sembra che i Neanderthal avessero una forte propensione per l’arte, per la pittura, per la musica, pare fossero in grado di costruire strumenti musicali. Questa bipartizione anche se schematica ci permette in maniera semplice e diretta di lavorare sui conflitti tra i due gruppi che di volta in volta si incontreranno nella storia. Attraverso questa fiaba preistorica racconteremo i conflitti tra due specie con visioni e atteggiamenti diversi rispetto alla vita e all’ambiente.
Lo spettacolo racconta a un pubblico di bambini e ragazzi l'incontro-scontro tra due specie di ominidi che hanno condiviso l’esistenza in Europa per migliaia di anni, Sapiens e Neanderthal. Fino a poco tempo fa si riteneva che l'arrivo dei Sapiens, avesse soppiantato la specie, ma sembra che le cose siano andate diversamente. Nuove scoperte dimostrato che i due gruppi hanno vissuto fianco a fianco nel sud dell’Europa. I Neanderthal non erano proprio come i Sapiens, avevano caratteristiche genetiche diverse. Abbiamo deciso di immaginare che queste caratteristiche li rendessero meno competitivi sul piano evolutivo ma conferissero loro una particolare sensibilità nei confronti degli aspetti più sottili della natura. Li abbiamo dunque immaginati meno abili, meno aggressivi, in contrasto con l’efficienza e la capacità organizzativa dei Sapiens. L’idea è quella di immaginare intorno ai Sapiens una visione che rispecchi gli aspetti più cinici e vincenti della società contemporanea, il Neanderthal incarnerà gli aspetti più disinteressati e poetici. Sul piano della ricerca storica, sembra che i Neanderthal avessero una forte propensione per l’arte, per la pittura, per la musica, pare fossero in grado di costruire strumenti musicali. Questa bipartizione anche se schematica ci permette in maniera semplice e diretta di lavorare sui conflitti tra i due gruppi che di volta in volta si incontreranno nella storia. Attraverso questa fiaba preistorica racconteremo i conflitti tra due specie con visioni e atteggiamenti diversi rispetto alla vita e all’ambiente.
TRAMA
Assistiamo, in apertura di spettacolo, alla desolante/esilarante autodistruzione dell’ultimo branco di Neanderthal a causa di una lancia Sapiens ritrovata in un campo. I Neanderthal non avendo alcuna dimestichezza con armi così sofisticate, finiscono per maneggiare goffamente la lancia, infilzandosi a vicenda. Così muoiono tutti tranne, appunto, l’ultimo Neanderthal, che sarà il protagonista della nostra storia. Ramingo e malinconico, vaga per la radura in cerca di qualcuno che gli somigli. Nel frattempo un branco di Sapiens mostra tutte le sue competenze e le sue doti di organizzazione in fatto di caccia e di gestione del nucleo familiare. I Sapiens sanno molto bene come collaborare, non per solidarietà, ma per sopravvivere. L’intreccio narrativo si sviluppa da questo punto in poi per analogia sulla trama di Romeo e Giulietta, l’ultimo Neandertaliano, entrato in contatto con la comunità Sapiens, desideroso di esserne accolto si innamorerà di una giovane donna del gruppo, destando scalpore e rifiuto. La paura del diverso e la volontà di emarginazione non tarderanno a mostrarsi nel clan Sapiens. L’amore sarà ostacolato, ma dopo l’iniziale rifiuto il gruppo si lascerà contaminare. Il figlio, nato dall’unione tra i due innamorati, porterà con sé le caratteristiche del padre andando ad arricchire la specie dei Sapiens con le peculiarità dei Neanderthal. Pare abbastanza certo che nel nostro codice genetico abbiamo una piccolissima parte del codice dei Neanderthal. Cosa accadde realmente? Ci furono momenti in cui le due specie si incontrarono? Perché una delle due si estinse? Il centro del lavoro parte da queste domande ma aspira alla scrittura scenica e drammaturgica di uno spettacolo che racconti la storia d'amore tra l'ultimo dei Neanderthal e una giovane Sapiens. Il lavoro drammaturgico ci ha portato indietro nel tempo per capire meglio il nostro futuro. Questa storia ci fornisce numerose metafore attraverso cui leggere e relazionarci al nostro tempo. Le grandi migrazioni di oggi sicuramente evocano qualcosa di già accaduto migliaia di anni fa. Possiamo fare qualcosa oggi cogliendo in quell’incontro, avvenuto migliaia di anni fa, uno spunto di riflessione sulla nostra condizione?
Assistiamo, in apertura di spettacolo, alla desolante/esilarante autodistruzione dell’ultimo branco di Neanderthal a causa di una lancia Sapiens ritrovata in un campo. I Neanderthal non avendo alcuna dimestichezza con armi così sofisticate, finiscono per maneggiare goffamente la lancia, infilzandosi a vicenda. Così muoiono tutti tranne, appunto, l’ultimo Neanderthal, che sarà il protagonista della nostra storia. Ramingo e malinconico, vaga per la radura in cerca di qualcuno che gli somigli. Nel frattempo un branco di Sapiens mostra tutte le sue competenze e le sue doti di organizzazione in fatto di caccia e di gestione del nucleo familiare. I Sapiens sanno molto bene come collaborare, non per solidarietà, ma per sopravvivere. L’intreccio narrativo si sviluppa da questo punto in poi per analogia sulla trama di Romeo e Giulietta, l’ultimo Neandertaliano, entrato in contatto con la comunità Sapiens, desideroso di esserne accolto si innamorerà di una giovane donna del gruppo, destando scalpore e rifiuto. La paura del diverso e la volontà di emarginazione non tarderanno a mostrarsi nel clan Sapiens. L’amore sarà ostacolato, ma dopo l’iniziale rifiuto il gruppo si lascerà contaminare. Il figlio, nato dall’unione tra i due innamorati, porterà con sé le caratteristiche del padre andando ad arricchire la specie dei Sapiens con le peculiarità dei Neanderthal. Pare abbastanza certo che nel nostro codice genetico abbiamo una piccolissima parte del codice dei Neanderthal. Cosa accadde realmente? Ci furono momenti in cui le due specie si incontrarono? Perché una delle due si estinse? Il centro del lavoro parte da queste domande ma aspira alla scrittura scenica e drammaturgica di uno spettacolo che racconti la storia d'amore tra l'ultimo dei Neanderthal e una giovane Sapiens. Il lavoro drammaturgico ci ha portato indietro nel tempo per capire meglio il nostro futuro. Questa storia ci fornisce numerose metafore attraverso cui leggere e relazionarci al nostro tempo. Le grandi migrazioni di oggi sicuramente evocano qualcosa di già accaduto migliaia di anni fa. Possiamo fare qualcosa oggi cogliendo in quell’incontro, avvenuto migliaia di anni fa, uno spunto di riflessione sulla nostra condizione?
Prezzo dei biglietti
5 € ragazzi fino a 14 anni
10 € adulti
Prezzo con voucher sciroppo di teatro
2 € bambini da 3 a 11 anni e accompagnatore
Biglietteria InCarpi
Sala Ex Poste di Palazzo dei Pio
Piazza Martiri, 64 - Carpi (MO)
incarpi@comune.carpi.mo.it
Tel./WhatsApp +39 059 649255
da martedì a domenica e festivi dalle 10 alle 18
chiuso i lunedì non festivi, natale e capodanno
(il servizio biglietteria termina 30 minuti prima della chiusura)