L'Ispettore Generale
9-10 gennaio, ore 21 / 11 gennaio, ore 16 |
L’ISPETTORE GENERALE
di Nikolaj Vasil’evic Gogol’
adattamento drammaturgico Damiano Michieletto
con Alessandro Albertin, Silvia Paoli, Stefano Scandaletti
ed altri 8 attori
regia Damiano Michieletto
Teatro Stabile del Veneto - Teatro Stabile dell’Umbria
Perché vederlo?
Perché questo classico, messo in scena da Damiano Michieletto, è un'intramontabile caricatura delle autorità locali e della burocrazia corrotta, con le sue piccole ruberie e i suoi grandi vizi che sembrano ancor oggi connaturate all'esercizio del potere politico.
Perché questo classico, messo in scena da Damiano Michieletto, è un'intramontabile caricatura delle autorità locali e della burocrazia corrotta, con le sue piccole ruberie e i suoi grandi vizi che sembrano ancor oggi connaturate all'esercizio del potere politico.
L’ispettore generale
L’adattamento drammaturgico di Damiano Michieletto attualizza ed esaspera l’intento critico di Gogol’ nei confronti di una società corrotta e gretta, dove tutti, nessuno escluso, hanno “le mani in pasta”.
Il sindaco, l’ispettore di polizia, il giudice, l’ufficiale postale, il sovrintendente dell’ospedale: inesorabile e distribuito in modo capillare è il degrado; l’onestà è ciò che di più lontano esista, poiché a tutti interessa una sola cosa: il denaro, meglio se facile e a spese del servizio pubblico. Tutto è sporco, opprimente, macchiato, chiassoso, sciatto; tutti bevono, fumano, rubano, tramano.
Un testo che oggi appare necessario per riflettere sull’arroganza, la stupidità, il miraggio del guadagno comodo. Uno sguardo intelligente sui vizi di una società che somiglia disgraziatamente alla nostra.
L’adattamento drammaturgico di Damiano Michieletto attualizza ed esaspera l’intento critico di Gogol’ nei confronti di una società corrotta e gretta, dove tutti, nessuno escluso, hanno “le mani in pasta”.
Il sindaco, l’ispettore di polizia, il giudice, l’ufficiale postale, il sovrintendente dell’ospedale: inesorabile e distribuito in modo capillare è il degrado; l’onestà è ciò che di più lontano esista, poiché a tutti interessa una sola cosa: il denaro, meglio se facile e a spese del servizio pubblico. Tutto è sporco, opprimente, macchiato, chiassoso, sciatto; tutti bevono, fumano, rubano, tramano.
Un testo che oggi appare necessario per riflettere sull’arroganza, la stupidità, il miraggio del guadagno comodo. Uno sguardo intelligente sui vizi di una società che somiglia disgraziatamente alla nostra.